Fiumare


Fiumare segue il corso dell’acqua e la vita attorno ad essa. Lavora sull’osservazione dei contrasti evidenti: su elementi da valorizzare e su criticità, sul paesaggio dimenticato
e sul paesaggio abitato, sulla sua trasformazione, dalle specificità produttive su scala locale agli artefatti residuali, sulla progettazione di nuove forme
.
Fiumare

Osserva l’insieme, la complessità, il dettaglio, in superficie come in profondità ispirandosi al rapporto tra Acqua/Materia/Paura.

L'acqua scorre sopra / l'acqua scorre sotto

Questo progetto parte dall’osservazione dei tratti vallivi delle fiumare; dalla visibilità del fiume nel suo alveo e dall’invisibilità dell’acqua che scorre sotto i sedimenti delle rocce; dalla molteplicità dei sentimenti che emergono nell’essere parte di un paesaggio mutevole nella sua unicità.

Riproduce una geografia immaginifica interpretando monotipìe sequenziali attraverso l’uso e l’azione dell’acqua, immaginando di essere nel flusso, nella velocità, nel precipizio. L’acqua impressiona  se stessa, tra flutti, massi, residui vegetali, particelle organiche, lasciando l’impronta di tutto ciò che incontra sulla carta.


Ideazione 

Silvia Destito con Studiocharlie

Dalla stampa sull'acqua ai manufatti...
Le fiumare sono corsi d’acqua dalla portata estremamente variabile. Durante le stagioni più piovose raggiungono, a volte, una potenza distruttrice ben nota e temuta da chi abita nelle zone limitrofe. Durante l’estate si riducono ad esigui rigagnoli che scorrono in letti dalle dimensioni enormi. Alcune volte anche questi piccoli rigagnoli scompaiono del tutto, provvisoriamente. Ma anche in una fiumara secca l’acqua resta la protagonista silenziosa. La si vede nell’andamento del letto, nella forma dei ciottoli, nell’estensione detritica dei tratti vicini alla foce, nelle tracce di smottamenti. Se ne immagina il movimento, il frastuono, la forza.
Le attuali caratteristiche idrografiche delle fiumare sono un insieme di natura e azione umana protratta nei millenni. Sono complesse da decifrare perché, per la loro variabilità, possono essere lette a più livelli difficilmente compatibili gli uni con gli altri. Sono state mezzi di comunicazione e isolamento, di sussistenza e di pericolo, sono state fonte di ispirazione e di paura.
A partire da una ricognizione sulle fiumare calabresi,  con il proposito di restituirne una rappresentazione in chiave artistica, ho realizzato dei monotipi con l’antica tecnica ebru. Nei monotipi l’acqua è la protagonista invisibile dell’opera. Inchiostri di vario tipo vengono usati per creare una sospensione tintoria sulla superficie di una soluzione a base di acqua. Un foglio viene fatto passare rapidamente sulla superficie in modo che l’acqua possa fissare nelle sue fibre  i pigmenti colorati. Immagini uniche si materializzano “attraverso l’uso e l’azione dell’acqua, immaginando di essere nel flusso, nella velocità, nel precipizio. L’acqua impressiona se stessa, tra flutti, massi, residui vegetali, particelle organiche, lasciando sulla carta l’impronta di tutto ciò che incontra.

Studiocharlie ha scelto alcuni di questi monotipi come base di progettazione per una linea di tappeti. Nasce così Torrente come prima sperimentazione di stampa da monotipi su tappeto. Una tecnica che permette di trasmettere la sensazione del passaggio rapido e stratificato di un corso d’acqua sulla materia tessile.


Karpeta

Dalla progettazione alla produzione

Photo / Karpetarugs / Milan Design Week 2017

 


One thought on “Fiumare

  1. ..ricordi di bambino al fiume, madre che lava nelle acque chiare, voci femminili che cantano, occhi incantati su lo scivolare dell’acqua, ciottoli che rotolano, curiosi giochi di rifrazione.
    “Stamani mi sono disteso
    In una urna d’acqua
    E come una reliquia
    Ho riposato” G. Ungaretti
    Grazie Silvia

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