tra arte design artigianato
etica delle relazioni
ecosostenibilità
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trame sconfinate
è una proposta da sviluppare nell’ambito delle donne rifugiate.
A partire da quelle che sono le connotazioni culturali delle donne presenti. Consiste, inizialmente, nell’organizzazione di due laboratori che aiutino ad individuare le forti caratterizzazioni testimoniate ad esempio dall’uso dei colori nell’abbigliamento
o del linguaggio; mettere in relazione forme, segni e tutti quegli elementi che esprimono
il patrimonio culturale d’appartenenza per trasferirle, attraverso un processo
di consapevolezza e di manualità, (già in parte acquisita) in un ambito dove la sintesi
creativa possa esprimersi al meglio con l’intento di dare vita ad una mostra di opere
di donne.
il visibile dell’invisibile
accostamenti di colori forti, che fanno pensare ad una natura generosa, abbondante, colori intravisti su tessuti indossati per fasciare corpi di donna. Parole con suoni differenti,
a volte sussurrate ai propri figli che lasciano intravedere, seppure per pochi momenti,
una memoria che torna prepotente con un linguaggio che disegna una parentesi privata.
lo sviluppo
è quello di potenziare e ottimizzare tutte quelle forme artigianali / laboratoriali
già esistenti incanalandole in un circuito più consapevole dal punto di vista
della qualità e della produzione: bello, equo, sostenibile.
Tutto ciò è possibile grazie ad una rete esistente che si occupa da tempo di design compatibile e che raggruppa o incontra quelle realtà pronte a raccogliere questa sfida difficile ma stimolante.
Di costruire ponti, tracciare sentieri... senza cemento, attraverso la moltiplicazione
e la liberazione di idee che permettono di innescare incursioni tra arte/mestiere/nuove tecnologie al fine di produrre beni materiali/immateriali con l’obiettivo di avviare
un cammino comune tra persone che hanno a cuore una diversa qualità dell’esistenza.
i nodi e le ancore...
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