Sono mio padre che con un lavoro a lungo inseguito e una famiglia “sistemata” decide di andare via, per respirare un’altra aria.
Sceglie la città dove la casa non sia una casa qualunque ma la casa accanto alla tomba di Dante.
Sono figlia di mio padre che vorrà chiamarmi Silvia per amore di Leopardi e che, da quando ho memoria, fino alla fine dei suoi giorni, ogni giorno della sua vita scriverà poesie.
Sono mia madre che oltre la metà dell’esistenza concessa vorrà per la sua vita un cambiamento radicale: un ritorno alla terra, dove giorno dopo giorno seminerà, pianterà alberi e scriverà un’altra storia.
Sono figlia di mia madre perché ogni giorno osservo doni della natura, passaggi e paesaggi. Chi sono…Sono una persona che ha vissuto il privilegio di incontri importanti e determinanti per la mia vita e la mia formazione.
Privilegiata per aver vissuto momenti in cui è sembrato facile superare definizioni e categorie rigide poco idonee ai linguaggi dell’arte. Esplorazioni che emergevano ed emergeranno negli anni sempre più velocemente, attraverso nuove forme espressive.
Insisto ancora, quindi, nel continuare a guardare, fotografare, disegnare, prendere appunti, sostare, camminare e seminare.
Una auto presentazione bellissima: poesia in forma di prosa o prosa in forma di poesia. Mirabile. 10 babà ( voto massimo di “alto gradimento”