La relazione tra sguardo, tempo e spazio ridefinisce il nostro sentire, i nostri linguaggi. Le protagoniste del laboratorio artistico sono state invitate a dare forma a quel territorio interiore in parte proiettato verso una dimensione geografica altra. Cambiano i luoghi, cambia la vita, cambiano le relazioni e attraverso nuove parole, segni, progettualità differenti, proviamo a “illuminare” storie di vite mobili, storie di noi tutti.
Cartografie Cangianti è stato ideato dall’associazione D’acquaevento in collaborazione con Terre sorelle, Progetto SPRAR [Sistema di protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati] di Miglierina, piccolo centro della provincia di Catanzaro. Questa esperienza rientra nell’ambito di un progetto di ricognizione più generale legato al tema del transito. Le protagoniste del laboratorio appartengono ad una comunità di donne rifugiate. Attraverso il disegno, i colori, gli odori, gli oggetti, i nomi e i volti di chi è rimasto nella terra di origine si attraversa e si sviluppa una narrazione dove immaginazione e creatività aiutano ad affrontare il tempo e il tema della “sospensione”, a saldare il passato a nuove esperienze del presente. Cartografie che si configurano come costellazioni lì dove ogni punto costituisce un precipizio e al contempo un ancoraggio; un punto di partenza dal quale si diramano, nella dimensione dell’esperienza condivisa, molteplici direzioni: solidarietà, speranza, possibilità di esprimersi.
Nella fase conclusiva di questo primo ciclo di incontri, i disegni e i dipinti realizzati diventeranno Cartoline, stampate su carta e in formato digitale. Un regalo, un invio ai propri cari, amici, conoscenti. Una testimonianza da luoghi lontani per continuare a parlarsi.
...ma che cos'è l'arte, per voi?!
Grace, pone la domanda con tono vibrante. Il suo tono, il suo corpo sono pieni di energia. Assieme alle parole e alla domanda, fondamentale in tutti i tempi e per tutti tempi, cos’è l’arte per voi, vibra anche la sua elaborata e regale acconciatura composta da uno chignon e lunghe trecce fissate da fili setosi colorati e ricadenti sulle spalle. “Perché l’arte, per noi, in Africa è…” Comincia così questa esperienza. In uno spazio dove convivono donne e bambini e tutto ciò che si può immaginare per persone che rientrano in un programma di protezione.
Si può provare a rispondere. Nei secoli non è mai esistita una risposta unica e la dimensione della creatività include la ricerca costante verso la trasformazione delle cose. Ma la linea guida è tracciata e abbiamo cominciato con un primo segno / disegno che via via è ricordo / racconto. Parlando e osservando: di indumenti della tradizione, disegni dei tessuti, decorazioni sul corpo, di colori di bandiere; imparando piccoli trucchi per superare non posso farlo perché non ho studiato disegno, intingere pennelli nei colori e scoprire densità e possibili sfumature.
Disegno di Amina / Rasha al lavoro
Le donne
Therese / Costa d’Avorio
Rasha / Egitto
Fyori / Eritrea
Faith, Grace, Modenat / Nigeria
Amina, Mariam / Somalia
Il gruppo di lavoro SPRAR
Serena Peronace / coordinatrice e psicologa
Antonella Palaia / mediatrice culturale
Sara Scerbo Rombiolo / assistente sociale
Chiara Aiello / operatrice di integrazione
Ideazione e coordinamento artistico
Silvia Destito / Carla Scorda
Ringraziamenti
G.C. per aver sostenuto i costi di stampa
Iniziando dal Bianco / Nero
Osservare, immaginare, ricordare, disegnare e ancora disegnare.
Abbiamo pensato parole, abbiamo ricordato forme, abbiamo portato volti nel nostro cuore.
Ne abbiamo fatto gesto, segno e colore.
Abbiamo ricordato i colori della terra, abbiamo ricordato…
e immaginato alberi, fiori…
Per realizzare e stampare cartoline viaggianti!
…Il colore e i simboli visivi appartengono al linguaggio universale dell’umanita’….e come la musica creano bellezza, armonia ed equilibrio…